martedì 1 luglio 2008

Le vacanze a Giarre.


Avevo di recente acquistato una Citroen-Maserati usata, targata FO. Nell'estate del 1983, con mio figlio diciottenne e con mia moglie, in auto, partii per Giarre con l'intento di trascorrervi un breve periodo di vacanza. Dopo un viaggio di circa 1.100 Km. vi giunsi fresco e riposato come se avessi percorso poche decine di km. Una mia zia, Sarina, sorella di mia Madre, volle ospitarci nella sua casa, mettendocela a completa disposizione, mentre lei rimaneva ospite di un mio cugino. Durante tutti gli 11 giorni della nostra permanenza a Giarre, mai consumammo un pasto in casa: cambiavamo ogni sera ristorante, gustando tutte le specilità locali, ma i pranzi li consumammo tutti in un ristorante di Torre, una vicina frazione di Giarre. Il locale era specializzato nella preparazione del pesce che gustammo preparato in mille modi. Il proprietario, saputo che ero un compaesano in vacanza, ci riservò un trattamento speciale, al punto che ogni volta spendevo una cifra quasi irrisoria. Una sera cenammo in un locale approntato su di una piattaforma formata da robusti tavoloni e costruita sul mare, a circa 20 metri dalla riva. Vi si accedeva attraverso un pontile, sempre in legno, poggiato su grossi tronchi infissi nel fondo marino. Tutto il complesso aveva vita stagionale: alla fine dell'estate veniva completamente smontato per essere ricostruito l'anno successivo. Avveniva che alcune barche di pescatori si avvicinavano alla piattaforma, offrendo agli avventori il pescato: ognuno sceglieva il pesce preferito che passava, per così dire, dal mare alla padella. Al ristoratore veniva pagata solo la preparazione dei vari piatti, mentre la materia prima veniva pagata direttamente al pescatore.
Quei giorni passarono in un baleno.

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