martedì 1 luglio 2008

Il nuovo mandato di agente.


Misi una inserzione sulla Nazione, nella sezione richiesta di lavoro. Fui contattato da un ispettore della "Cosida Assicurazioni SpA". Mi venne rilasciato il mandato di Agente Generale per la zona di Sansepolcro, trovai gli uffici e iniziai a lavorare. Dopo circa un anno e mezzo, la compagnia, in stato fallimentare, fu assorbita dalla SIAD SpA, una compagnia di nuova costituzione destinata ad assorbire le compagnie in difficoltà. Con l'aiuto della mia Mamma, che nel frattempo avevo fatto trasferire a San Giustino, nello stesso appartamentino dei miei suoceri che avevo già occupato io, acquistai un appartamento al centro di San Giustino, in piazza Municipio, al secondo piano di un antico palazzo padronale. Per poter meglio tirare avanti, oltre a fare l'assicuratore, iniziai l'attività di consulente automobilistico. Presi il diploma di Ragioniere ( 60/60.mi) e mi misi a fare il commercialista. Aggiunsi un'altra attività: l'amministratore condominiale. Insomma è come se avessi installato quattro /cinque rubinetti dai quali scorreva un filo d'acqua: tutti i fili d'acqua riuniti formavano alla fine un sufficiente getto. Intanto mio figlio, conseguito anche lui il diploma di Ragioniere, presentò domanda per essere ammesso al corso ufficiali di complemento.
Quando mio figlio, superato il corso allievi ufficiali a Cesano di Roma, venne a casa per trascorrere la licenza di fine corso e me lo trovai davanti in divisa, con le stellette da Sottotenente sulle spalline, la fascia azzurra e la spada da Ufficiale, per poco l'emozione non mi sommerse. Vedevo in lui quello che non ero stato io e la commozione fu molto grande. Fu destinato, per svolgervi il servizio di prima nomina, a Gradisca di Isonzo, in provincia di Gorizia.
La prima volta che andammo a trovarlo, insieme alla fidanzata, sapendo che stavano per entrare in caserma i genitori dell'Ufficiale di Picchetto ( capitammo proprio in quell'occasione), il sergente al comando schierò la guardia, ordinando addirittura il presentat'armi. Volle che pranzassimo con lui alla mensa ufficiali, serviti da militari in giacca e guanti bianchi. Conoscemmo alcuni suoi colleghi, altri ufficiali più alti in grado ed anche il Colonnello Comandante. Ebbi la soddisfazione di sentirmi dire da questi che avevo un figlio veramente in gamba destinato ad una rapida carriera. Infatti, ultimato il servizio di prima nomina, declinò l'invito fattogli dal Colonnello di presentare domanda per la successiva ferma biennale, (garantendogli il suo aiuto per il passaggio in servizio permanente effettivo), e tornò a casa. Sono certo che se fossi riuscito a farlo entrare nell'Arma dei Carabinieri avrebbe continuato la carriera militare.

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