domenica 29 giugno 2008

Alla Compagnia Suburbana.


Rientrato dalla licenza premio, mi presentai al Capitano Banchetti che mi accolse molto cordialmente. Lo ringraziai per il suo intervento in mio favore e per avermi sottratto dagli artigli del Tenente Ferretti. Sorrise bonariamente e mi spiegò cosa si spettava da me. Mi misi subito all'opera. Facevano parte della Compagnia Suburbana quattro Tenenze, ma il Capitano mi disse di concentrare la mia attenzione principalmente sulla Tenenza Ticinese. Cominciai ad esaminare le pratiche assegnate a quel comando e rilevai parecchie irregolarità. Decine di richieste inoltrate da mesi risultavano ancora inevase. Sin dal primo giorno cominciai ad approntare parecchi solleciti e parecchie richieste di chiarimenti. La sera portai la posta alla firma del capitano che, dopo una rapida scorsa, firmava i documenti senza fare alcuna osservazione, con un sorrisetto stampato sul viso che la diceva lunga ( anche a lui il Tenente Ferretti era antipatico, come del resto a moltissime altre persone). Apposta l'ultima firma, si complimentò con me dicendomi che era proprio quello che si aspettava ma mi esortò ad avere la stessa cura anche per le altre Tenenze, ma che c'era tempo per farlo. Mi chiese poi cosa avrei fatto durante la serata, aggiungendo che avevo il permesso permanente di uscire indossando gli abiti civili, se lo credevo opportuno. Anche in ufficio potevo indossare l'abito civile, se ciò mi faceva sentire più a mio agio. Gli risposi, ringraziandolo, che la divisa da Carabiniere era sempre stata il mio sogno e che molto raramente me se sarei separato, aggiungendo che avrei scritto una lunga lettera alla mia fidanzata e che dopo sarei andato a dormire, più che soddisfatto della mia nuova condizione. Disse che per quella e per qualche altra sera poteva andare bene così, ma che successivamente mi avrebbe assegnato un nuovo incarico da svolgere dopo il servizio, per il cui svolgimento non era necessaria l'uniforme. Non volle aggiungere altro. Rispondendogli "sempre ai suoi ordini" e chiedendomi quale poteva essere questo nuovo incarico, gli chiesi il permesso di ritirarmi.
Al mattino successivo, di buon'ora, preparai per il Carabiniere motociclista il voluminoso piego da recapitare alla Tenenza Ticinese: non c'era posta per le altre Tenenze e il militare se ne meravigliò. Gli diedi un'occhiataccia e quello si dileguò.

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