giovedì 26 giugno 2008

Accesso vietato.

Il divieto di accesso al giardino.

Un veloce sopralluogo notturno ci fece comprendere il motivo del divieto.
Nel giardino cresceva e fruttificava abbondantemente un pesco i cui frutti erano destinati al Colonnello Dazzi, Comandante del Battaglione Allievi di Moncalieri e ad altri ufficiali.
La camerata si sentì defraudata del diritto di passeggiare nel giardino solo per la presenza del pesco. Un consiglio di guerra stabilì la giusta punizione: per quell'anno il Comandante e i sigg. Ufficiali se volevano mangiare delle pesche avrebbero dovuto comprarle, perchè il prodotto del pesco lo avremmo mangiato noi.
Prima che i frutti giungessero a completa maturazione, una nutrita spedizione notturna si introdusse nel giardino e saccheggiò il pesco, lasciando solamente i rami e le foglie. La frutta fu distribuita a tutta la camerata che immediatamente la divorò (anche se mezza acerba). Naturalmente si levò un certo baccano, per cui si accesero le luci e tutti ebbero la visione del V.Brig. Puxeddu che, a gambe divaricate e braccia conserte, vicino alla porta di ingresso latrava i suoi ordini. Una nutrita gragnuola di torsoli di pesca gli piovve addosso. La bravata costò a tutta la compagnia una settimana di consegna. Il fatto fu poi cameratescamente commentato dal Colonnello Comandante alla domenica successiva, dopo la Messa."" Tutto il battaglione va in libera uscita tranne la prima compagnia - disse - ma ci pensate al piacere che hanno avuto coloro che hanno mangiato le mie pesche? Auguro a tutti un sano mal di pancia"" Una sonora risata fece eco alle sue parole. "" e chi va a Torino in libera uscita esplichi le sue giuste funzioni sessuali: non voglio deviati nel mio battaglione "" aggiunse. Un sonoro "signorsi" mise fine al suo discorso.

Nessun commento: