venerdì 27 giugno 2008

Stazione Carabinieri di San Giustino.

Aveva sede in un caratteristico e antico palazzetto ubicato nella centrale Piazza del Municipio. Il Comandante, Maresciallo Maggiore Crocicchia, il V.Brig. Fabiani, i Carabinieri tutti, accolsero Abbatiello e me con grande cordialità: il Maresciallo e il V.Brig. ci considerarono subito degli imminenti colleghi, i Carabinieri videro in noi un valido aiuto nell'espletamento dei consueti compiti. La popolazione guardava con curiosità il filetto dorato che ornava le nostre uniformi e parecchi si chiedevano cosa volesse significare. Alla fine il mistero fu risolto e parecchi, rivolgendosi a noi, ci chiamavano già "Brigadiere".
Il periodo di esperimento trascorse piuttosto felicemente. Durante i vari servizi di pattuglia formata da uno di noi e da un Carabiniere, contrariamente alla regola che assegna il comando tra due pari grado al più anziano, su disposizione del Maresciallo Comandante il comando della pattuglia veniva assegnato a noi allievi. Ciò rimase indigesto ai colleghi Carabinieri.
Non ricordo se il servizio di piantone toccasse anche a noi: mi sembra di no, comunque quasi tutte le sere Abbatiello ed io andavamo in giro per il Paese, seguiti dalla curiosità dei sangiustinesi ( specialmente quelli di sesso femminile). C'era una ragazza che si sentiva particolarmente attratta da uno di noi ( non è stato accertato quale fosse dei due il preferito ma credo proprio che l'uno o l'altro fosse la stessa cosa. Per lei rappresentavamo forse la possibilità di lasciare in un prossimo futuro il piccolo centro, ma il mio collega era già sentimentalmente impegnato mentre io non provavo nessuna attrazione "seria"). Comunque ci comportammo con estrema correttezza e signorilità e non demmo assolutamente l'impressione di essere interessati a nient'altro che non fosse una cordiale amicizia.

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