lunedì 30 giugno 2008

Le nuove amicizie.


L'appartamento che mia moglie ed io occupavamo a Trezzano sul Naviglio, quartiere Zingone, quello che aveva assistito alla battaglia della prima notte di nozze ( sfasciammo con gran clamore il letto) , era contiguo ad altro occupato da una coppia di coniugi simpaticissimi, i signori A., con la quale stringemmo subito rapporti di amicizia. Avevano due bimbi, Stefano il maggiore e Alessandro ancora in fasce. Mentre io ero al lavoro, mia moglie trascorreva con l'amica, Grazia, gran parte della giornata ( è probabile che da lei imparò molte cose relative alla preparazione del cibo, perchè la sua cucina migliorò a vista d'occhio), acquisendo anche una certa pratica nel delicato compito di accudire i bambini. Quando alla sera tentavamo di uscire per andare al cinema o a ballare, non appena chiusa la nostra porta di ingresso si apriva la loro, apparivano sulla soglia e con un'espressione severa ci dicevano: " dove credete di andare voi due, subito quì da noi !" - Veramente volevamo andare a vedere un film - rispondevo, e loro " ve lo recitiamo noi il film, anvanti, dentro, non andate a spendere soldi tanto i films sono tutti uguali". Ci si erano tanto affezionati da voler restare sempre in nostra compagnia. Quando lasciammo l'appartamento per trasferirci a Rho, quasi ci legavano per non farci andare via, i bambini che ci chiamavano zia e zio, si attaccarono alle nostre gambe e non volevano lasciarci. La nostra amicizia è rimasta fino ad oggi intatta, anche se per lungo tempo ci siamo persi di vista. Quante risate ci siamo fatte ricordando il clamore della nostra prima notte ( avevano la camera da letto attaccata alla nostra e avevano sentito tutto) : lui, Gilberto, diceva alla moglie "sentito come si fa? non come fai tu che sembri un pesce lesso ", e lei: " pesce lesso sarai tu, sempre e solo allo stesso modo", e giù a ridere come matti.

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