lunedì 30 giugno 2008

L'amico Battistoni.

Nell'estate di qualche anno prima del definitivo trasferimento a San Giustino, seguendo il suggerimento di un cugino di mia moglie, attraversavo gli Appennini per recarmi al mare, a Fano. Giunto a Verghereto, proprio sulla piazza principale del piccolo paese arroccato in cima ai monti, fui fermato da una pattuglia di Carabinieri: " libretto e patente " mi venne ingiunto. Esibii i documenti richiesti e il capopattuglia, un Appuntato, dopo averli esaminati mi chiese se l'auto fosse di mia proprietà ( una Citroen ID color verde bottiglia, targata MI, acquistata d'occasione). Alla mia risposta affermativa rispose che non era vero, in quanto il mio nome non appariva sulla carta di circolazione ( si trattava di un vecchio modello tipo libro, con più fogli e con la copertina verde). Mi innervosii e, con una certa arroganza, gli risposi: " Se lei ha la forza di sfogliare il libretto di circolazione, magari servendosi di un ditino inumidito, troverà, al punto giusto, riportato il mio nome. Se non sà leggere i libretti di circolazione, magari le dò una mano !". " Cosa fà, lo spiritoso ?" mi rispose l'Appuntato, visibilmente adirato. Stavo per ribattere quando mi accorsi di un Maresciallo dei Carabinieri che, nelle immediate vicinanze, aveva sentito tutto. Si avvicinò di più e curvandosi verso il finestrino per guardarmi meglio, rivolto al suo dipendente, disse: " Questo signore ha tutte le ragioni per essere spiritoso, è un mio collega !" Lo guardai stupito, lo riconobbi: " Battistoni ! " esclamai. Scesi dall'auto, ci abbracciammo felici di esserci ritrovati. A Firenze occupavamo la stessa camerata. I due Carabinieri di pattuglia intanto, dopo aver consegnato i miei documenti al loro Maresciallo ( il quale si affrettò a restituirmeli), si allontanarono discretamente, dopo aver salutato militarmente. Restammo insieme per circa due ore. Ci raccontò che abitava a San Giustino, che aveva sposato una ragazza di Lama ( una frazione di San Giustino), Susanna, che faceva la parrucchiera e che mia moglie conosceva personalmente. Ricordammo il periodo della scuola, i vari episodi e, alla fine ci lasciammo ripromettendoci di rivederci presto a San Giustino. Lo rividi infatti, parecchi anni dopo, lui era andato in pensione, io ero da tempo nella vita civile. Il figlio aveva acquistato un appartamento in un complesso confinante con quello dove io già abitavo, e lui lo aiutava a sistemare il giardino posto davanti all'ingresso dell'abitazione. Caro Battistoni!: morì poco tempo dopo essere andato in pensione. Lo seppi parecchio tempo dopo i funerali e la cosa mi rattristò moltissimo. Un altro caro amico se n'era andato via per sempre!.

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