giovedì 26 giugno 2008

La camerata.

La prima compagnia era alloggiata in un lungo camerone, diviso in due per la sua lunghezza da un muro alto circa due metri. Da una parte e dall'altra del muro era sistemata un lunga fila di letti a castello: io occupavo l'ultimo letto superiore dalla parte opposta all'ingresso ma vicino alla porta che immetteva nel parco del castello, dove ci era tassativamente proibito accedere, sebbene la porta non venisse chiusa a chiave dall'interno se non che nelle ore notturne.
Un comandante di squadra era il V.Brig. Puxeddu, sardo, che dal corso precedente era rimasto alla Scuola in qualità di istruttore. A vedere l'espressione del suo viso sembrava un mastino, ma guardandolo negli occhi si capiva che era solo una posa; il suo sguardo era sempre sorridente. Con il tipico accento sardo impartiva gli ordini con voce forte guardandoti direttamente negli occhi.

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