La prima compagnia era alloggiata in un lungo camerone, diviso in due per la sua lunghezza da un muro alto circa due metri. Da una parte e dall'altra del muro era sistemata un lunga fila di letti a castello: io occupavo l'ultimo letto superiore dalla parte opposta all'ingresso ma vicino alla porta che immetteva nel parco del castello, dove ci era tassativamente proibito accedere, sebbene la porta non venisse chiusa a chiave dall'interno se non che nelle ore notturne.
Un comandante di squadra era il V.Brig. Puxeddu, sardo, che dal corso precedente era rimasto alla Scuola in qualità di istruttore. A vedere l'espressione del suo viso sembrava un mastino, ma guardandolo negli occhi si capiva che era solo una posa; il suo sguardo era sempre sorridente. Con il tipico accento sardo impartiva gli ordini con voce forte guardandoti direttamente negli occhi.
giovedì 26 giugno 2008
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