domenica 29 giugno 2008

Il Professore.


Qualche sera dopo il Capitano mi chiamò nel suo ufficio ( vi si accedeva dal mio e degli altri miei collaboratori) . Lo trovai in compagnia di un signore anziano, molto distinto, che al vedermi disse " è questo il giovane brigadiere? " il Capinato annuì e mi presentò il Professor ( non ricordo più il nome ), docente universitario in pensione, che si sarebbe preso cura del mio "ripasso". Gliene chiesi il motivo e lui mi rispose che, quando a suo insindacabile giudizio mi avesse ritenuto pronto, avrebbe inoltrato la domanda di ammissione all'Accademia di Modena per la mia partecipazione al corso ufficiali, occupando uno dei posti riservati ai sottufficiali dei Carabinieri in servizio. Aggiunse che non voleva che facessi fare, a lui e alla persona più in alto loco, una magra figura, essendo i miei protettori. Mi attendeva, dopo poco più di quattro anni, in uniforme da Sottotenente dei Carabinieri. Restai allibito, non sapevo più cosa balbettare, dissi solo " ma signor Capitano, non posso permettermi di dare un compenso al professore" Mi rispose che non c'era nulla da pagare, nemmeno per i libri di testo: il professore, suo grande amico, si prestava volentieri a prendersi cura di me e mi attendeva tre volte alla settimana, dalle 20 alle 21 per ripassare insieme e per assegnarmi delle esercitazioni che avrei svolto nei giorni in cui non ci si vedeva. Il Capitano aggiunse che il ripasso sarebbe iniziato la sera dopo, l'inizio del corso si avvicinava e non c'era tempo da perdere. Infine mi disse che, inderogabilmente alle 19,00 , tutte le sere avrei dovuto lasciare il mio ufficio: se mi avesse trovato dopo quell'ora ancora al lavoro mi avrebbe punito: e questo era un ordine. Con la testa che mi girava, emozionatissimo, farfugliando ringraziamenti, salutai i miei benefattori e mi ritirai. Giunto nella mia camera, seduto sul letto, piansi di felicità: mi si spalancavano le porte del Paradiso, il mio sogno stava per realizzarsi. Quella sera neanche cenai e la notte dormii poco e male: ero agitato e pieno di dubbi. Quella fu l'unica volta che non scrissi alla mia fidanzata.

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