sabato 28 giugno 2008

La Ronda della Cavalleria.


Premesso che al Carabiniere Pagano furono inflitti alcuni giorni di consegna perchè non si era accorto di una Ronda della Cavalleria e non l'aveva pertanto salutata militarmente, gli promisi che, se si fosse presentata l'occasione, l'avrei vendicato. Destino volle che pochi giorni dopo, mentre in divisa mi aggiravo per il mio territorio mi venisse voglia di un caffè. Entrai in un bar e subito mi accorsi che sopra un tavolino, vicino all'ingresso, si trovavano ammucchiate tre giubbe militari ( una con i gradi di sergente), tre cappelli della Cavalleria e tre cinturoni muniti di fondina il cui contenuto era chiaro: tre pistole di ordinanza. Dalla stanza attigua al locale provenivano urla di incitazione e il tipico rumore della pallina che viene spinta nel campo di gioco: i tre giocavano a calcio balilla. Il barista e gli altri avventori mi guardavano. Mi introdussi nella saletta da gioco ordinando gli attenti. Scattarono come delle molle, mi feci consegnare i documenti rilevandone gli estremi. Il sergente cercò di rabbonirmi, dicendomi " lascia perdere collega, non ci rovinare". Gli risposi: " collega!?, come si permette di darmi del tu, si rende conto che ha davanti un Ufficiale di Polizia Militare ? e stia sugli attenti ! " Poveracci, finirono a Peschiera e il sergente fu degradato, ma l'infrazione era troppo grave e non potevo far finta di niente: armi da guerra alla mercè del primo malintenzionato che passava!

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