sabato 28 giugno 2008

Il lavoro di routine.


Fin quì sembra che il mio servizio d'istituto consistesse nel divertirmi e con lo stare con le ragazze, ma non è così, ...anzi.
Pochi giorni dopo essere giunto alla Stazione di Porta Genova il Maresciallo Severini mi mise alla prova assegnandomi un'indagine piuttosto semplice. I risultati furono talmente lusinghieri da ricevere, da allora in avanti, l'incarico di occuparmi della Polizia Giudiziaria. Quasi ogni giorno, munito della mia Olivetti 44 portatile mi recavo presso le carceri San Vittore, ubicate nella zona di competenza del mio comando, dove, in un ufficio messo a mia disposizione e con l'assistenza di una Guardia Penitenziaria, sottoponevo ad interrogatorio i detenuti, evadendo le richieste in tal senso che pervenivano numerose dagli altri comandi. Fu durante uno di questi interrogatori assunti a verbale che ebbi sentore di un furto avvenuto recentemente nel mio territorio. Erano stati trafugati numerosi piccoli attrezzi elettrici per falegnamerie. Decisi di indagare, anche per mettere alla prova le mie qualità di investigatore, ne parlai al Maresciallo ed egli mi diede carta bianca. Nel giro di tre giorni scopersi l'autore del furto, lo arrestai e mi feci fare l'elenco degli acquirenti. Con un'auto messami a disposizione dal Comando della Legione, con il Carabiniere Pagano che mi faceva da autista ( non avevo ancora la patente di guida), girai per una settimana mezza Lombardia, recuperando gran parte della refurtiva e denunciando per incauto acquisto un gran numero di poveri cristi ( non potevo fre altrimenti) che credevano di aver fatto un affare.
Le mie quotazioni crescevano e la stima dei miei superiori diventava una cosa quasi concreta
( tranne quella del Tenente Ferretti, chissà perchè ! Forse, conoscendo la mia volontà di fare l'ufficiale gli faceva temere che presto lo avrei superato nel grado non pensando che ci volevano almeno quattro o cinque anni perchè fossi nominato Sottotenente ? Oppure era il mio successo con le donne che lo rendeva livido di rabbia ? o era la stima che avevano di me i miei superiori
- anche il Colonnello Comandante della Legione mi fece i complimenti per la brillante operazione da me condotta a termine, avendomene lasciato tutto il merito il mio Maresciallo - ?).
Comunque il sig. tenente Ferretti mi volle con sè alla Tenenza per assegnarmi all'Ufficio I. ( informazioni riservate sul conto di aspiranti allievi ufficiali di complemento). Non ci volli restare e dopo circa un mese, su pressione del Capitano Banchetti, Comandante della Compagnia Suburbana, cui mi ero rivolto per chiedere aiuto, rientrai al mio comando. Durante quel breve periodo ebbi comunque il piacere di incontrare il V.Brig. Paolo Catalano, mio compagno al corso allievi sottufficiali, con cui strinsi sinceri rapporti di amicizia.

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