lunedì 30 giugno 2008

Il rovescio della medaglia.


Mi accorsi presto, con rammarico, che le cose andavano piuttosto male. Il mio predecessore aveva fatto una cattiva gestione dell'agenzia: moltissime polizze erano state disdette dagli assicurati, non tanto per i costi quanto per il trattamento personale ricevuto. Il precedente agente era intrattabile, prepotente e assolutamente scorretto. Aveva rovinato la piazza. Malgrado la nuova produzione, nel primo anno non ebbi alcun incremento di portafoglio, anzi non riuscii a coprire completamente le perdite. Nel frattempo avevo trasferito la mia famiglia in un appartamento sovrastante la sede agenziale, lasciando il Quartiere Zingone e le nuove amicizie (che meritano un capitolo a parte). Quì, il 20 novembre del 1965 nacque il mio unico figlio. L'anno successivo la cosa cambiò totalmente. Ero riuscito ad acquisire la fiducia della clientela e l'agenzia crebbe in maniera esponenziale, tanto che proposi alla Direzione l'acquisto di un appartamento in un nuovo stabile, in viale Filippo Meda al n. 11. La Direzione mi accontentò: alla fine si trattava di investire in immobili e questo era un obiettivo primario delle compagnie di assicurazioni. Trasferii la sede agenziale nei nuovi uffici, ma trasferii anche la residenza familiare, ricca di una nuova importante bocca da sfamare, in un appartamento al piano superiore ( volevo fare casa e bottega per qualsiasi necessità improvvisa).

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