lunedì 30 giugno 2008

Il lavoro a Rho.

Mio fratello intanto, divenuto un gran bel ragazzo, ebbe l'occasione di conoscere, a Giarre, una bella ragazza: Giovanna, e i due si innamorarono. La ragazza, pur essendo nativa di Giarre, abitava a Imperia-Oneglia dove suo padre e i suoi fratelli avevano una impresa ittica. Tornava spesso al paese natale, e il legame che la univa a mio fratello si faceva sempre più stretto al punto che egli decise di seguirla a Imperia dove iniziò l'attività di Consulente automobilistico. Io non volli che mia Madre restasse sola e la convinsi a venire a Milano dove sarebbe stata ospitata da mia zia Pina che ne fu felice. Dopo qualche tempo ricevetti da mio fratello una telefonata: mi diceva che, stufo di non guadagnare niente, aveva deciso di abbandonare tutto, attività e fidanzata: volli che anche lui venisse a Milano. Lo ospitai a casa mia e gli cedetti un locale nel mio ufficio perchè vi potesse svolgere la sua attività. Le cose gli andarono subito bene ed anche a me perchè mentre lui faceva i passaggi di proprietà delle vetture, io le assicuravo. Conobbe una ragazza pugliese, con degli occhioni molto belli, se ne innamorò e poco tempo dopo la sposò. Presero in locazione un appartamento a Rho e, dieci mesi dopo ebbero un figlio, Cristiano. Nel frattempo la mia vecchia impiegata, Vittoria, si licenziò e assumemmo una bella ragazza che dava una mano sia nel settore assicurativo che in quello automobilistico.

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